Dodecantus Ensamble Vocale
Coro e orchestra
DISCOGRAFIA

2011 - DA VENEZIA A VARSAVIA
Musica policorale dei secoli XVI e XVII

NOTE SULL'ESECUZIONE
I brani raccolti in questo CD, pur appartenendo tutti ai genere della musica policorale presentano caratteristiche compositive e stilistiche assai varie. Nell'arco temporale dei pochi decenni qui rappresentati, infatti, convivono pratiche diverse, talvolta opposte, che partono dall'omaggio allo stylus antiquus e giungono alla celebrazione della seconda prattica, passando attraverso stadi intermedi a loro volta contraddistinti da caratteristiche peculiari.

DA VENEZIA A VARSAVIA, musica policorale dei secoli XVI e XVII.

Elemento comune è l'impiego flessibile e variegato di due, tre o quattro cori, in qualche caso arricchiti da strumenti obbligati, in altre circostanze sorretti da un essenziale basso continuo. Laddove non c'e una precisa indicazione dell'autore, le scelta di distribuzione dell' organico e di concertazione sono state ispirate dalle partiture stesse e sono finalizzate sia a proporre una lettura stilisticamente corretta, sia a valorizzare le caratteristiche e la struttura di ciascun brano.

L'impronta rigorosa del maestro oltremontano rimase ben impressa nello stile di Porta, determinandone le caratteristiche principali, che si mantennero costanti nelle sue opere pur nell'arco di una lunga carriera : un solido senso della costruzione musicale, dell'intreccio polifonico perfetto, dell'imitazione canonica e del legame con l'originario cantus firmus.

Le due composizioni di Marcin Mielczewski hanno costituito un punto di riferimento importante, rappresentando due estremi opposti nella produzione sacra del maestro polacco e racchiudendo in qualche modo la sintesi dell'intero percorso artistico del programma.
Beata Dei genitrix adotta il linguaggio di due gruppi corali compatti, destinatari di linee vocali semplici e sobrie, coerentemente sostenute da organo e viola da gamba; all'opposto Virgo prudentissima prevede l'impiego di quattro cori, assai diversi tra loro per costituzione interna, che dialogano in stile concertante e richiedono la presenza di cantanti solisti, oltre a tre violini, un violone, due tromboni, fagotto e organo. Entrambi gli stili puntano a una piena valorizzazione del testo, pur seguendo le strade contrapposte dell'essenzialita (Beata Dei genitrix) e della spettacolarità (Virgo prudentissima).

Soluzioni simili sono state adottate per brani che presentassero caratteristiche analoghe. Si spiega cosi la scelta di valorizzare con violini, cornetto e tromboni i mottetti a tre cori: il fastoso Gaudent in coelis di Jan Simbracky, in cui peraltro si affidano alle sole voci i passaggi contrappuntisticamente piu fitti; l'elegante Regina caeli di Giovanni Matteo Asola e, infine, il rapsodico ma efficace Media nocte di Asprilio Pacelli, che propone la parabola delle vergini sagge con toni e accenti in stile madrigalistico. Si è scelta una realizzazione piu essenziale per altri brani, quali In convertend Dominus di Orfeo Vecchi, in cui gli strumenti a fiato affiancano le voci soliste riprendendone e ribadendone l'articolazione, o Beatissimus Marcus di Antonio Gualtier in cui la presenza di cornetti e tromboni arricchisce il linguaggio corale di colori squillanti e solenni. D'obbligo è sembrata la semplice adozione di un basso seguente per le polifonie eleganti di Giovanni Francesco Anerio, espresse in particolar modo modo in Ego quasi vitis, puro esempio di stile italiano di Scuola Romana. Invece nel Kyrie dalla Missa Constantia il basso continuo è richiesto dallo stesso autore e ad esso e stato semplicemente aggiunto il colore di una viola da gamba.

Massimo ed esclusivo risalto alle voci, infine, è stato attribuito ai brani chiaramente ispirati a uno stile contrappuntistico elaborato, che affonda le radici nel magistero dei fiamminghi, poi tradotto in un più scorrevole linguaggio italiano. E' il caso dei due inni di Francesco Stivori, Doctor egregie e Urbs beata - dove la policoralita esprime in otto parti reali più che in due cori contrapposti - e dei sobri brani Vincenzo Bertolusi (Angelus Domini) e Giulio Cesare Gabussi (Defecit gaudium).

Marina Malavasi

DA VENEZIA A VARSAVIA
Musiche policorali dei secoli XVI e XVII
ENSEMBLE DODECANTUS
Lia Serafini, Maria Zalloni, Maria Alessandra Martin cantus;
Andrea Arrivabene, Aurelio Schiavoni, Serena Catullo altus;
Nicolò Pasello, Giacomo Schiavo, Gian Luca Zoccatelli, Fabio Comberlato, Ignacio Vazzoler tenor;
Guglielmo Bonsanti, Marco Scavazza, Walter Testolin, Marcin Wyszkowsli bassus;
Federico Guglielmo, Elisa Imbalzano, Daniela Nuzzoli violino;
Josuè Melendez cornetto;
Corrado Colliard, Fabio Costa, Ermes Giussani trombone;
Vicendo Onida fagotto;
Cristiano Contadin viola da gamba;
Roberto loreggian organo positivo;
Marina Malavasi, concertazione e direzione.

CORO
Sabina Angelova, Giovanna Bonan, Silvia Buratto, Maria Alessandra Martin,
Loriana Nevola, Carolina Pupo,
Cinzia Barro, Anna Carotta, Serena Catullo, Fabiola Ciuffetti,
Claudia Della Giustina, Silvia Pasqualin, Rosella Vendramini,
Marco Barbon, Fabio Comberlato, Nicolò Pasello, Giacomo Schiavo,
Ignacio Vazzoler, Gian Luca Zoccatelli,
Gianmaria Barbato, Paolo Bassi, Giovanni Bertoldi, Guglielmo Buonsanti,
Davide Caldera, Tiziano Casagrande, Marcin Wyszkowski.

Scarica un brano del cd in formato mp3:
3. Virgo Prudentissima - Marcin Mielczewski

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